Fisioterapia e riabilitazione nella terza età presso la Casa di riposo Sorgente Vita Soc. Coop.
- Sorgente Vita Soc. Coop.

- 1 mar 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 4 mar 2019
La fisioterapia rappresenta un valido strumento per contrastare uno dei problemi più comuni della terza età: il peggioramento delle funzioni motorie. L’attività fisioterapica consente, infatti, di prevenire, curare e riabilitare pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurologico e viscerale. Recenti statistiche dimostrano che oltre il 30% degli anziani possiede limitazioni motorie, derivanti principalmente da patologie muscoloscheletriche (traumatologiche, ortopediche, reumatologico- degenerative) o da patologie neurologiche invalidanti.
Tali disfunzioni, pur essendo il frutto di un naturale deterioramento e invecchiamento delle strutture osteo-articolari e mio tendinee, determinano notevoli limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane, alterando l’autonomia e il movimento del paziente nel proprio ambiente di riferimento. Difatti, la trasformazione delle strutture corporee portanti e della relativa funzione riduce l’attività di partecipazione e relazione sociale, generando inevitabilmente una conseguente menomazione, disabilità e handicap.
In queste condizioni diventa indispensabile operare tempestivamente tramite un’attività riabilitativa mirata, che consenta un recupero (totale o parziale) delle funzionalità motorie.
Lo svolgimento della terapia riabilitativa risponde a determinati obiettivi quali:
Risoluzione dello stato infiammatorio con riduzione o scomparsa del dolore;
Miglioramento delle funzioni muscolo-scheletriche con conseguente crescita della qualità di vita;
Incremento della “compliance riabilitativa”, ovvero della disponibilità, da parte del paziente, al trattamento riabilitativo;
Prevenzione della sindrome da ipomobilità/immobilizzazione nell’anziano;
Ripresa delle attività funzionali seguite da una riduzione, parziale o totale, del “deficit personale” mediante l’utilizzo delle funzioni rimaste integre.
In sintesi, il processo riabilitativo della terza età mira a riorganizzazione la vita dell’anziano colpito da disabilità, in modo da riuscire a compire il maggior numero di esperienze positive, ovvero soddisfacenti, pur avendo limitazioni motorie e/o cognitive.
Nella casa di riposo Sorgente Vita questo obiettivo viene raggiunto comprendendo i bisogni della persona, intervenendo sul contesto sociale, sull’ambiente fisico e sulla (o sulle) disabilità.
Un personale qualificato analizza i bisogni primari dell’anziano in modo da soddisfarli, motivandolo, così, a partecipare energicamente alle attività proposte per il recupero. Successivamente cerca di far accettare alle persone che vivono intorno a lui/lei le sue debolezze e problematiche, così da soddisfare anche i bisogni secondari legati al rapporto con gli altri (bisogno di accettazione, affetto, ecc.).
All’interno della struttura le attività fisioterapiche vengono svolte esclusivamente da personale esperto e qualificato. Il fisioterapista gestisce l’intero processo di recupero funzionale ponendo attenzione alle disabilità motorie del paziente e contribuisce pertanto ad un significativo miglioramento della salute attraverso regolari programmi di prevenzione ed attività fisica controllata. Una figura professionale disponibile per tutti gli ospiti della struttura e capace di attuare una ginnastica personalizzata in base alle specifiche necessità dell’anziano. Confrontandosi con gli altri professionisti presenti in Struttura (O.S.S.), definisce un programma/progetto riabilitativo individualizzato, ispirato al miglioramento delle “capacità residue” dell’ospite, che rispetti appieno la globalità del paziente ovvero le sue esigenze, i suoi tempi e il suo carattere.
L’intervento riabilitativo consente all’anziano di svolgere esercizi incentrati al potenziamento della muscolatura, al miglioramento della mobilità articolare e della coordinazione, riducendo progressivamente la disfunzione sensoriale in favore di un ottimizzazione della propriocezione. Pertanto, l’obiettivo logico diventa aumentare le funzioni, minimizzare le disabilità, agendo sulle condizioni disfunzionali che favoriscono la sintomatologia, sui rischi di ricaduta e sulle complicanze psicologiche.
Infine, è indispensabile ricordare che l'attività fisioterapica aumenta fortemente la sua efficacia in presenza di ulteriori condizioni quali:
· Il rispetto dei periodi di riposo, di rilassamento e dell’economia articolare;
· Il ruolo e il lavoro "attivo" da parte dell'anziano;
· L’associazione con esercizi aerobici supplementari come il passeggio/cammino, capace di migliorare le prestazioni funzionali e la velocità di contrazione muscolare, considerato che l’assenza di un adeguata e costante di movimento contribuisce alla progressiva perdita del tono-trofismo muscolare e del contenuto minerale del tessuto osseo.


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